Da un’analisi di Rete Imprese Italia emerge che il costo della burocrazia grava sulle imprese italiane per la bellezza di 31 miliardi.
Avevamo già affrontato l’argomento in un precedente articolo dal titolo “Le scadenze fiscali rendono novembre un mese “caro” agli italiani” che sottolineava la gravosità della gestione degli oneri fiscali da parte del mondo imprenditoriale. Allo studio della CGIA di Mestre si aggiunge Rete Imprese che rileva il costo della burocrazia a carico dell’imprenditoria italiana: 31 miliardi.
La cifra è equivalente al 2% del PIL. Questo è quanto ribadisce Rete Imprese Italia attraverso uno studio sviluppato con il CER. Sempre secondo il Dipartimento della Funzione Pubblica circa un terzo di questi costi potrebbe essere eliminato.
Rete Imprese e CER sono convinti che tramite questa riduzione del valore di 9 miliardi si otterrebbe un guadagno di 16 per il sistema economico.
Il presidente di Rete Imprese Italia e Confcommercio, Carlo Sangalli, così si esprime: «Chiediamo al governo un impegno straordinario sulla riforma della Pubblica amministrazione, con il pieno coinvolgimento delle aziende. Abbiamo un bisogno assoluto di buona burocrazia, che consenta agli imprenditori di lavorare con poche e semplici regole.».
Quanto dichiarato dal Dottor Carlo Sangalli è esattamente ciò di cui ha bisogno il mondo dell’impresa e quello delle libere professioni. Troppe ore, giorni, per non dire mesi, vengono sottratti al lavoro per adempiere a una gestione burocratica confusa, frammentata e spesso incerta sino all’ultimo sulle procedure di applicazioni di normative definite “all’ultima ora”.
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