La Cgia di Mestre evidenzia come l’eliminazione della tassa sulla prima casa agevola maggiormente i meno abbienti rispetto ai “paperoni” proprietari di lussuose ville e castelli.
La Cgia di Mestre è nota da anni per i suoi puntuali interventi ed esami su quanto concerne il mondo del lavoro e il fisco. La stessa Cgia ha recentemente diramato un documento che va controcorrente rispetto a quanto sostengono pochi incalliti fanatici politici che sosterrebbero l’inutilità della eliminazione di Tasi e Imu perché beneficerebbe solo i proprietari di ville, castelli e abitazioni di lusso.
Se i “paperoni” italiani risparmieranno molto sulle loro proprietà in termini di valore assoluto, molto di più risparmieranno i “comuni mortali” che posseggono una prima casa e che potranno evitare di spendere per una abitazione di categoria A2, di tipo civile, sino a 227 euro all’anno e per una di categoria A3 sino a 120 euro.
Queste due cifre se considerate in base a un salario medio hanno molto più peso di quanto non ne ha il risparmio di una tassa sulla prima casa calcolata su una villa di lusso il cui proprietario certamente si può permettere la tassa e molto di più.
Ricordiamo anche che gli italiani, per cultura, sono dei possessori di immobili. La casa per un italiano è fonte di sicurezza ed è una delle prime mete da conseguire per definire la propria stabilità economica e serenità personale o famigliare. La prima casa risulta quindi un bene di prima necessità per gli italiani, una garanzia che se non gravata da tasse potrà anche mantenere più vivo e dinamico il mercato dell’edilizia.
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