Varie notizie apparentemente scollegate ma unite da un filo di ironia che deve portare a riflettere per una migliore gestione economica.
Ieri Piazza Affari, come le altre borse europee, ha chiuso in netto ribasso. Questa mattina Shanghai perdeva il 6% sull’onda di una realtà orientale che non accenna a stabilizzarsi.
Mentre l’oriente ci fa temere per l’ennesimo periodo di fibrillazione economica gli stranieri investono in Italia e lo fanno massicciamente. Sono infatti 86 mila le imprese aperte negli ultimi 3 anni da migranti che hanno trovato nel nostro paese una ispirazione imprenditoriale. Questo dato giunge da Unioncamere-infoCamere ed è basato sui dati negli ultimi tre anni del Registro imprese.
Complessivamente sono 540 mila le imprese aperte da persone giunte nel ostro paese e questo numero rappresenta l’8,9% del tessuto produttivo nazionale. I comparti in cui maggiormente agiscono sono quello delle costruzioni, quello del commercio all’ingrosso e al dettaglio, del noleggio, delle agenzie di viaggio, dei servizi alle imprese nonché nei servizi di alloggio e ristorazione.
I cinesi risultano leader nel settore abbigliamento con una fetta di mercato pari al 45% mentre i marocchini guidano nel commercio.
Come fuori tema rispetto a queste notizie di carattere economico vi è quella che ci svela perché il nostro cervello sia più grande e complesso. Sarebbe infatti una proteina la “causa” delle generose dimensioni del nostro cervello. Il team guidato da Benjamin Blencowe dell’università di Toronto ha infatti rilevato che la maggiore intelligenza sviluppata dall’uomo, e da altri mammiferi, è stata dovuta da una proteina che nel processo evolutivo, nei millenni, ha continuamente fatto evolvere il nostro cervello moltiplicando di molto i suoi neuroni.
Considerati i problemi economici di cui abbiamo parlato all’inizio dell’articolo, i molti problemi di un mondo estremamente complesso, socialmente e strutturalmente, c’è da chiederei quanto bene ci abbia fatto essere dotati di quella proteina che ci ha fatto evolvere tanto da mettere a rischio il nostro stesso pianeta e la convivenza fra simili. Non è pessimismo ma una semplice chiosa che ci permettiamo di scrivere in forma ironica.
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