Quali sono i confini della videoregistrazione? Dalle nuove frontiere a una esperienza celebrativa per un evento famigliare.
Risale a poche settimane fa il discorso – il problema – del caso Cookie Law che ci voleva, ci vuole, tutelare affinché la nostra privacy non venga violata. Esiste ancora la privacy? Se esiste ancora qual’è il senso che noi gli diamo? O meglio qual’è il senso che le danno le persone non idealiste e non coinvolte in temi specifici ma solamente interessate alla propria vita quotidiana?
Non vogliamo affrontare il problema privacy, ci limitiamo a dire che il mondo come lo abbiamo organizzato oggi ci lascia ben poca privacy nella pratica.
Ultimamente si sta evolvendo la costruzione di droni; ossia di quei velivoli estremamente compatti e piccoli in grado di essere radiocomandati e compiere riprese o trasporti evitando l’utilizzo di mezzi ben più costosi come l’elicottero. Ciò che sembrava essere un giocattolo, ma che sicuramente non è nato per essere tale, sta diventando uno strumento di lavoro economico e flessibile.
Chi segue per passione il mondo Apple legge sicuramente testate come Macitynet.it che periodicamente propone articoli dove filmati amatoriali riprendono l’evoluzione del cantiere che presto ci farà vedere il debutto del nuovo Campus Apple di Cupertino. Senza l’ausilio di droni dotati di videocamere sicuramente avremmo potuto vedere solamente riprese ufficiali o di canali televisivi in grado di permettersi di volare al di sopra del cantiere e fare riprese dall’elicottero.
Otto Dieffenbach è il creatore di un drone a forma di occhio, solamente la forma può farci pensare a un prodotto in grado di spiarci, di riprendere la nostra vita privata da una distanza nemmeno tanto eccessiva. Se fino a ieri vi erano gli occhi spia dei satelliti governativi che certamente non avrebbero mai indagato il Signor o la Signora Rossi, oggi possiamo anche immaginare che le nuove tecnologie a basso costo possono essere anche utilizzate per scopi non sempre opportuni.
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