L’uscita della Grecia dall’Euro è solo uno dei significati del Grexit, che comporterà delle turbolenze finanziarie in tutta la zona Euro e non solo.
La decisione del governo greco di Alexis Tsipras di indire un referendum sugli accordi tra Atene e Bruxelles è di fatto la sconfessione di questi accordi da parte del governo greco. Non c’è più trattativa al momento attuale tra la Grecia e l’Unione Europea e solo la liquidità di emergenza inserita nel sistema bancario ellenico dalla Banca Centrale Europea può salvare la situazione per il momento.
Il paradosso è che i cittadini greci sembrano favorevoli all’accordo tra Atene e Bruxelles, almeno stando ai sondaggi. Ma quando si terrà il referendum, potrebbe già essere troppo tardi. La decisione del referendum ha infatti provocato la rottura della trattativa, ma già questa settimana il default della Grecia potrebbe essere reale.
Le file di cittadini greci davanti ai bancomat sono una dimostrazione della situazione grave in cui questa situazione ha gettato la popolazione. Alexis Tsipras e il suo governo hanno avuto vari mesi per giungere a un accordo con l’Unione Europea e il Fondo Monetario Internazionale, ma sembrano rimasti prigionieri delle promesse fatte in campagna elettorale.
Ora con gli elettori che spingono all’accordo in extremis, il governo va nella direzione opposta e brucia l’ultima opportunità di salvare non solo la permanenza della Grecia nell’Euro, ma la stessa stabilità della zona Euro, oltre che la debole ripresa dell’economia italiana.
Lo scenario è poco incoraggiante. Bisogna ricordare che i trattati europei non prevedono l’uscita dall’Euro, per cui stiamo per giungere in una terra incognita dal punto di vista legislativo ed economico. Dal punto di vista legislativo, la decisione di Tsipras crea un precedente pericoloso che aumenta le tensioni politiche tra nord e sud Europa per quanto riguarda la politica monetaria comune.
Per quanto riguarda l’aspetto economico, la fuga degli investitori dalla Grecia potrebbe essere l’inizio di una fuga più massiccia dalla zona Euro, considerata meno stabile, poiché non ha saputo risolvere la questione Grecia. Per l’Italia, si può temere un periodo di forte instabilità dei mercati con un aumento cospicuo dello spread e crescenti difficoltà per la ripresa dell’economia.
Per questo, il Grexit sarà probabilmente non solo distruttivo per la Grecia e l’Europa nel suo insieme, ma rischia di demolire anche il consolidamento dell’Unione Europea in campo economico e anche politico, in un momento in cui i focolai di crisi e di guerra circondano l’Europa e il Mediterraneo.
Come europeo, mi sarei aspettato un discorso diverso da un governo che certamente ha ricevuto il mandato dai cittadini ellenici, ma che rischia per salvare se stesso discreditare pesantemente il cammino comune dell’Unione Europea, peraltro già complicato da molti fattori interni ed esterni.
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