Imparare dalle best practices è importante al giorno d’oggi se vogliamo essere competitivi e continuare a essere presenti con forza nel mercato. Ecco i punti chiave del benchmarking.
Il metodo del benchmarking fu usato dopo la Seconda guerra mondiale dal Giappone e fu il segreto dello sviluppo di questo paese che divenne in poco tempo una superpotenza economica. Oggi parlare di benchmarking è essenziale in qualsiasi paese del mondo, visto che la globalizzazione mette ogni azienda in qualsiasi paese a livello con le altre.
Con la globalizzazione, ci sono più opportunità, ma c’è anche più concorrenza. Saper usare il metodo del benchmarking e studiare a fondo le best practices dei concorrenti è spesso un fattore chiave del successo nel business al giorno d’oggi.
Le caratteristiche del benchmarking
Per funzionare, il benchmarking richede la presenza di questi elementi fondamentali:
- La volontà e la capacità di innovare
- Onestà e consapevolezza nel considerare la propria situazione
- L’organizzazione della raccolta di informazioni rilevanti e pertinenti al business di riferimento
Ci sono quattro tipi di benchmarking:
- Benchmarking interno: paragonare l’efficienza di operazioni diverse all’interno dell’azienda.
- Benchmarking competitivo: qui si tratta di vedere come i competitors eseguono determinate operazioni, in modo da poter trarre spunto dalla loro efficienza.
- Benchmarking funzionale: è la comparazione tra il modo di operare dell’azienda e quello che si trova all’interno di altre aziende del nostro settore.
- Benchmarking generico: è la situazione in cui si prende spunto da altri settori industriali per capire come possiamo incrementare l’efficienza nel nostro particolare settore.
Best practices
Riconoscere le best practices è importante per il futuro del nostro business. Ecco come si possono riconoscere in base a poche linee guida:
- Producono risultati nettamente superiori rispetto alla media del settore industriale.
- Usano la manodopera in un modo molto innovativo.
- Diverse aziende del settore di riferimento considerano che è una best practice.
- Sono i clienti o i fornitori a riconoscerne il valore di best practice.
- Oppure sono gli esperti del settore a determinare che è una best practice.
- La best practice è oggetto di un brevetto.
Questi criteri garantiscono che non si stia perdendo tempo occupandoci di qualche cosa che non può funzionare nella nostra realtà aziendale. Il principio è che più l’opinione è favorevole, in particolare quella di chi usa il prodotto o è esperto nel settore industriale, e più il processo è efficiente, più conviene esaminarlo e adattarlo al nostro business, se vogliamo avere una chance di spuntarla sulla concorrenza e di continuare felicemente a vendere i nostri prodotti o servizi anche nel futuro.
Partecipa
Commenti su Facebook
Commenta tramite Google+
Powered by Google+ Comments