Perché accontentarsi di un bel compito ben svolto? Da un professionista bisogna pretendere competenza, ma anche empatia e capacità di vera partnership, affinché supporti adeguatamente la visione dell’imprenditore e lo sostenga in modo efficace nello sviluppo del proprio business.
Hai una attività imprenditoriale da alcuni o molti anni. Guardati alle spalle:
- com’è cambiato il tuo ruolo?
- com’è cambiata la tua routine?
- come sono cambiati il tuo atteggiamento mentale e la tua focalizzazione?
Che siano passati 5 o 20 anni da quando hai iniziato, per te è cambiato tutto:
- è cambiato il tuo ruolo,
- è cambiata la tua azienda,
- è cambiato il mercato
- e sono cambiati i modi di comunicare.
Le incombenze quotidiane hanno sottratto molto del tuo tempo?
La tua è una piccola attività con una struttura piuttosto leggera?
Ricordi la passione e l’intraprendenza con cui hai iniziato?
Stai continuando a dedicarti con attenzione all’innovazione e al miglioramento continuo della tua azienda e dei tuoi prodotti e servizi?
Hai continuato a coltivare la professionalità dei tuoi collaboratori?
Hai accresciuto la tua leadership?
Ti prendi cura del clima aziendale rendendolo fertile e frizzante? Facendo in modo che sia sempre un terreno ideale per l’ascolto del mercato e il cambiamento continuo che ne consegue?
Quando scegli consulenti esterni, anche nell’ambito della comunicazione, sii esigente: oltre alle competenze valuta le caratteristiche personali – le affinità e i tratti complementari a quelli già presenti in azienda – e osserva gli elementi che caratterizzano la vostra relazione.
È molto importante che si sviluppi un feeling naturale, un buon clima di fiducia reciproca e che la relazione sia proficua e sviluppi nuove energie in entrambi gli attori.
L’imprenditore deve pretendere che il proprio consulente risolva i problemi aziendali, proponga strategie vincenti e nuovi strumenti e sia una fonte di ispirazione.
Nessuno ha l’ampiezza della visione dell’imprenditore e nessuno si può sostituire a lui, ma quella visione deve essere adeguatamente supportata, sostenuta e alimentata, affinché non rischi di essere banalizzata, offuscata e dimenticata.
Per l’imprenditore non sono moltissime le occasioni di confronto e collaborazione a livelli adeguati, se non eccellenti e le occasioni che ha deve sfruttarle al meglio. Che si appartenga a un’associazione di categoria, che si formi una rete di imprese, che si partecipi a un consorzio, ad attività pubbliche e private di scambio di referenze o a club più o meno identificati con un settore, un distretto o un cluster, oppure una precisa area geografica, è bene identificare queste opportunità e sfruttarle al massimo, insieme ai propri consulenti, compagni di viaggio con cui condividere e accrescere la propria visione.
In una relazione basata, oltre che sulla competenza, sull’influenza e la sollecitazione reciproche anche il libero professionista trae benefici e vantaggi che vanno molto oltre la semplice efficacia e i risultati positivi della propria attività professionale.
Questo beneficio intangibile è molto superiore alle performance tangibili. Perché? Perché anche il consulente ha bisogno di essere coinvolto per essere coinvolgente, ispirato per ispirare, sentirsi parte imprescindibile di un progetto o di un’azienda in un dato momento storico per sviluppare un forte senso di appartenenza.
Le relazioni sono tante e differenti. Certamente in una relazione coinvolgente il consulente può esprimere al meglio le proprie caratteristiche e il proprio potenziale ed essere un portatore – oltre che di specializzazione e competenze professionali e tecniche – di spunti, idee, ispirazione, per quanto gli compete e anche per tutto il resto, con uno sguardo complessivo sull’impresa e le persone che vi lavorano.
Permette ai vostri consulenti di sentirsi parte delle vostre aziende, di guardarle nella loro globalità, non mettete limiti alle opportunità e in cambio pretendete entusiasmo, tono, ambizione e pro-attività.
Se sarete abbastanza abili da costruire relazioni forti non dovrete più rincorrere fornitori, collaboratori e consulenti. Certo questo non si riesce a fare con tutti. Bisogna avere la pazienza di cercare… e anche di saper dire molti e significativi: “No”.
Chiediamo una promessa di performance, ma senza mai sottovalutare la relazione come potente strumento di ispirazione.
Dott.ssa Chiara Gandolfi
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