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CLIC – Laurea? Sí, grazie

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Negli ultimi tempi si è assistito ad una svalutazione nei media del ruolo della laurea. In questo articolo spiego quale sia invece l’importanza dell’istruzione terziaria per la carriera lavorativa.

Negli ultimi anni il ruolo della laurea come mezzo per la realizzazione lavorativa è stato spesso svalutato dai media nazionali. È frequente imbattersi in articoli giornalistici e discorsi politici che sminuiscono l’importanza dell’istruzione terziaria, che non avrebbe più, come invece accadeva in passato, il ruolo di spinta verso una carriera stabile e altamente remunerativa. Questa avversione dei media non è, in verità, supportata dai dati, che mostrano una realtà ben diversa, in cui la laurea in Italia paga ancora molto in termini di stabilità lavorativa e di stipendio.
Presenterò i dati OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo) in cui viene proposto un confronto internazionale e, in seguito, i dati AlmaLaurea specifici per l’Italia.

I dati OCSE del 2011, parlano chiaramente dei vantaggi di avere una laurea al giorno d’oggi.
Secondo l’OCSE l’80% dei laureati italiani ha un’occupazione, contro il 71% di quanti hanno solo il diploma di maturità e il 50% di quanti hanno il diploma di scuola secondaria di primo grado (scuola media). Nel grafico 1 si mostra proprio il vantaggio nell’occupazione che deriva dal titolo di studio terziario, comparato agli altri livelli di istruzione. Il grafico rivela distintamente che il guadagno c’è e non è trascurabile, sebbene sia di poco inferiore a quello della media dei paesi OCSE e nettamente inferiore, ad esempio, a quello di cui beneficiano i laureati dei paesi scandinavi. Risulta, pertanto, chiaro che i laureati in Italia sono meno a rischio di disoccupazione rispetto a chi ha un titolo di studio inferiore.

Grafico. 1 Tasso di occupazione per livello di studio (età: 25-64 anni)
ImprendiNews – Dott.ssa Alessandra Minello – CLIC

Fonte: Education at a Glance 2014

Oltre al vantaggio sul tasso di occupazione, i dati OCSE rivelano che per i laureati sussiste anche un vantaggio economico derivante dal titolo di studio. Il Grafico 2 mostra, infatti, che c’è un guadagno relativo positivo per i laureati italiani, sia uomini sia donne, rispetto a quanti hanno un titolo di istruzione secondaria di secondo grado. È, invece, netto lo svantaggio per quanti hanno solo la terza media, se confrontati ai diplomati. In questo caso l’Italia si trova in una posizione non distante dalla media OCSE.

Tab. 2 Guadagno relativo dei lavoratori per livello di istruzione e genere. Dati sui 25-64enni, scuola secondaria di secondo grado=100
ImprendiNews – Dott.ssa Alessandra Minello – CLIC

Fonte: Education at a Glance 2014

Anche i dati AlmaLaurea, specifici per i laureati italiani, confermano i benefici della laurea, sia triennale, sia quinquennale. Nella tabella 1 vengono riportate le informazioni riguardanti i laureati con titolo triennale nel 2008. Se ad un anno dalla laurea il tasso di occupazione (secondo la definizione dell’ISTAT) è del 73%, passati cinque anni, si attesta all’88%. Nel lungo periodo ben il 78% dei laureati ha un lavoro stabile (autonomo o a tempo indeterminato). Il guadagno medio cresce man mano che passano gli anni dal raggiungimento del diploma di laurea.

Tab 1. Laureati triennali 2008: evoluzione degli esiti occupazionali a uno, tre, cinque anni
ImprendiNews – Dott.ssa Alessandra Minello – CLIC

La ricerca AlmaLaurea, inoltre, mostra che tra i laureati nel 2008 con titolo quinquennale, l’81,6% ha un lavoro, di cui il 71,3% gode di una posizione stabile. Nell’85% dei casi le competenze acquisite durante il percorso scolastico universitario si dimostrano efficaci nel lavoro svolto. Il guadagno medio mensile netto, è di 1.353€, equivalente a quello dei laureati triennali1. In termini economici, pertanto, non sembra esserci un grosso divario tra i laureati triennali e quelli con laurea quinquennale.

La laurea, quindi, porta con sé alcuni vantaggi nell’affacciarsi al mondo del lavoro. I laureati hanno la possibilità di presentarsi nel mercato del lavoro con un livello di specializzazione ed un bagaglio culturale molto alto. Si candidano per posizioni di prestigio e, come abbiamo visto, ne traggono dei benefici. I laureati italiani, rispetto ai diplomati, sono, infatti, avvantaggiati sia in quanto a tasso di occupazione, sia in quanto a stipendio. Inoltre, la laurea, garantisce un’alta probabilità di essere occupati e di esserlo in maniera stabile a pochi anni dal conseguimento del titolo di studio. I dati, quindi, smentiscono la mancanza di valore della scuola di terzo livello in Italia, la quale si conferma, invece, punto di partenza importante per carriere stabili e guadagni superiori rispetto agli altri titoli di studio.

1Dati consultabili presso: AlmaLaurea.it

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About Author

Sono Research Fellow all’Istituto Universitario Europeo a Firenze, dove mi occupo di traiettorie di genere nell’istruzione e nel mercato del lavoro in Germania. Nel 2013 ho ottenuto il dottorato di ricerca in Sociologia e Ricerca Sociale all’università di Trento: nella tesi dottorale mi sono occupata delle aspettative di istruzione delle prime e seconde generazioni di stranieri in Italia. Durante il dottorato ho collaborato con il Dondena Centre for Research on Social Dynamics, all’Università Bocconi di Milano. Infine partecipo ad un progetto di demografia storica dell’Universitá di Padova sulla mortalità infantile nel Veneto dell’Ottocento. Sono appassionata di scrittura, fotografia e arte.

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