Nel programma del Festival della Scienza, le attività creativo-didattiche del “Laboratorio della Carta” proposto dalla filiera di settore dell’industria cartaria italiana.
Nello spazio, interamente allestito con carta e cartone, gli animatori simulano prove scientifiche con cui il pubblico può sperimentare combustione, resistenza e assorbenza di semi-lavorati e fogli e condurre un esperimento sui packaging in carta, test che permette di conoscere le virtù di protezione, resistenza e creatività della carta per gli usi come contenitori, confezioni e imballaggi sostenibili, biodegradabili e compostabili, perciò preferibili ad altri di materiali meno ecologici.
Ai partecipanti, viene offerto un dono tutto di carta: un pacchetto fazzolettini di carta Tenderly, alcune pochette multi colore realizzate dalla Cartiera di Cordenons e un set di origami, contenuti nello shopper appositamente realizzato da Taffarello Bags to communicate con carta di Cartiere Saci riciclata al 100% in collaborazione con TwoSides – Il lato verde della carta, l’iniziativa europea volta a informare i consumatori sul carattere naturale e rinnovabile della carta, a partire dal legno, la sua materia, fino alla carta da macero riciclata e impiegata per produrre altra carta.
Nel 2013 composto da 122 imprese industriali e artigianali, per un totale di 156 stabilimenti e circa 19.700 addetti diretti e altrettanti nell’indotto e per la maggior parte (l’85%) riunite in Assocarta, il settore cartario italiano si è posizionato al quarto posto europeo, dopo Germania, Svezia e Finlandia, con una produzione di carte e cartoni di 8,5 milioni di tonnellate e un fatturato complessivo di 6,8 miliardi euro, per oltre il 50% rappresentato dalla esportazioni, in larga parte dirette verso i mercati europei. «In Italia il riciclo degli imballaggi ha raggiunto una quota da primato, l’85% di carta e cartoni prodotti e usati nella distribuzione – spiega Massimo Medugno, DG di Assocarta – Lo shopper in carta avana messo a punto per il Festival della Scienza comunica l’importanza della sostenibilità del packaging in carta, il materiale più riciclato a livello in Europa, dove parallelamente proprio anche grazie all’impegno dei produttori di carta la superficie forestale è cresciuta del 30% rispetto al 1950: ogni anno boschi e piantagioni infatti aumentano di un’area di circa 850.000, pari a 1,5 milioni di campi da calcio».
Il Laboratorio della Carta al Festival della Scienza di Genova è un percorso educativo progettato a cura di Vanda Elisa Gatti e realizzato grazie al contributo di Lucart Group, main sponsor dell’iniziativa, con il supporto di Assocarta, Burgo Group, Cartesar, Cartiera di Cordenons, Cartiere Saci e Taffarello Spa, Fedrigoni Group, NextMade e altre realtà aziendali della filiera cartaria, inoltre del Master in “Produzione della Carta e Gestione del Sistema Produttivo” di Lucca.
Proprio nella giornata conclusiva di festival e laboratorio, domenica 2 novembre, a Trino (paese della provincia di Vercelli rinomato per altre vicende, le alluvioni del Po che lo hanno ripetutamente devastato e la centrale nucleare, attualmente non in funzione, costruita nel suo comune), si svolge l’annuale assegnazione dei lotti secondo le regole statuite nel 1275 e che stabilisco il diritto-dovere degli eredi dei diritti ad aver cura di un antico bosco “sacro” e, tagliando le piante vecchie in cedimento, approvvigionarsi di legna dando modo ai virgulti in crescita di rinnovare il ciclo di vita naturale dell’eco-sistema.
Oggi supervisionato da FSC – Forest Stewardship Council, lo sfruttamento controllato di questa area, il Bosco delle Sorti della Partecipanza di Trino, è un sistema di amministrazione di un preziosissimo bene ambientale italiano, l’ultima arte della foresta che, in epoca preistorica, ricopriva l’intera vallata tra le corone montane, collinari e alpine, e che nel corso del tempo disboscata e appianata è diventata la Pianura Padana.
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