Incomincia oggi un viaggio alla conoscenza di un’impresa certamente fuori dal comune. A Solonghello (AL) Maria Palumbo Sormani creò Locanda dell’Arte. Attraverso un’intervista in quattro parti ci verrà raccontata la struttura nelle sue differenti operatività.
Ristorante, Hotel, SPA e Galleria d’Arte: questo è Locanda dell’Arte. Iniziammo a parlane nell’articolo “Locanda dell’Arte: preludio alla scoperta della struttura” che anticipava proprio il presente come cammino a quattro tappe.
Oggi vi proponiamo un’introduzione per giungere, nei prossimi giorni, a parlare del Ristorante, della SPA e di quello che la Signora Sormani definisce l’Art-Hotel. In questa definizione vive certamente lo spiritus che portò all’idea del complesso nella sua polifunzionalità.
Distribuite nei quattro articoli potrete ammirare più di 60 immagini che vi aiuteranno ad immergervi in un luogo magico, quasi fuori dal mondo, collocato in un piccolissimo centro al quale si giunge per vivere la tranquillità accompagnata dall’ospitalità, dal buon cibo, da momenti di relax e dal piacere di condividere l’arte del bello sia esso paesaggio, arte pittorica, sculture o qualunque altra forma d’arte che fonda in essa stesa gli elementi del luogo. Proprio per questo non poterono mancare esperienze come quella proposta dal vinarellista Pietro Barbera.
Bene, diamo ora la parola alla Signora Maria.
D: Quando ho appreso di Locanda dell’Arte ne rimasi subito colpito, affascinato dall’idea, una visione non certamente comune… Vuole raccontarci di Solonghello? Cosa la rapì di questo paesino collocato sulle colline del Monferrato? Bellezza, paesaggio, umanità, tranquillità od un connubio di tutti questi elementi?
R: Su di me la campagna esercita “richiamo” molto forte, sono milanese ma di origini contadine, precisamente lucane. Il fascino del Monferrato mi ha catturata attraverso la sua scoperta tramite una persona molto cara alla mia famiglia e, nativa di Solonghello, ci ha trasmesso anche il proprio affetto per la sua terra.
D: Dopo aver acquistato la villa che diventò residenza di campagna della sua famiglia, cosa la portò ad acquistare Palazzo Manacorda per ristrutturarlo e renderlo la sede multifunzionale della Locanda dell’Arte?
R: Principalmente l’acquisizione è stata dettata dalla contiguità tra le due proprietà. L’intenzione iniziale era di adattare l’edificio a complesso residenziale, suddiviso in mini-appartamenti per figli e amici e con ampi spazi comuni. In corso d’opera sono cambiate molte cose e alla fine il progetto è diventato un albergo, la cui struttura è adatta ad accogliere persone, famiglie, comitive e, con particolare funzionalità, gruppi aziendali per incontri, presentazioni, seminari e riunioni team-building.D: Cosa la portò ad immaginare l’art-hotel?
R: Nella cittadina vicino a Milano, dove abito, gestivo una galleria, che faticavo a seguire mentre mi occupavo della complicata e lunga ristrutturazione in Monferrato. Perciò ho chiuso la galleria e trasferito la collezione nell’hotel, dove mi dedico all’arte presentando in mostra le mie raccolte, esposizioni di opere di artisti celebri e rassegne a tema con opere di artisti locali ed emergenti.
D: Non le chiedo perché decise di creare in un piccolo borgo come Solonghello Locanda Dell’Arte. Sono piuttosto incuriosito dalla sua capacità imprenditoriale che è riuscita a portare sulle tranquille colline del Monferrato “il mondo” del villeggiante, del gourmet, di chi ama il proprio benessere e di chi ama l’arte. Ce la può spiegare raccontandoci chi è Maria Palumbo Sormani? Qual’è stato il suo percorso di studi, passioni, lavoro ed ancora quanto c’è in tutto ciò della sua famiglia?
R: A onor del vero, più che un progetto imprenditoriale, l’art-hotel a Solonghello è un po’ una “cattedrale nel deserto”! L’isolamento e arretratezza di questa zona del Monferrato, che sono di attrattiva per chi cerca località non affollate e inconsuete, rendono però molto difficile svolgervi un’attività. Locanda dell’Arte gode di buona reputazione soprattutto grazie ai giudizi dati spontaneamente dalla clientela, un riconoscimento che per me ha tanto valore perché dato al mio impegno nell’offrire agli ospiti dell’albergo quello che cerco per me stessa. Solonghello infatti è proprio il luogo che, con mio marito, abbiamo eletto a dimora in cui trovare benessere e tranquillità, dove coltiviamo la terra, orto, vigna, uliveto e bosco, e anche i nostri interessi culturali, soprattutto per l’arte e la musica, e abbiamo sempre condiviso con entusiasmo questo nostro “rifugio” insieme a parenti, amici e conoscenti. Sono nata in una famiglia in cui l’ospitalità è una “regola della casa” e ho imparato le basi del mestiere dai miei genitori, che gestivano il bar di una stazione ferroviaria, ma non ho mai aspirato a diventare albergatrice, o imprenditrice. Anzi: prima ancora di occuparmi d’arte, ero una maestra di scuola e, curiosamente, il complesso precedentemente era una scuola, perciò mi sono appassionata tanto al suo recupero e rinnovamento.D: Questa prima parte dell’intervista è come la targhetta in ottone con la scritta “Benvenuti” a Locanda dell’Arte. In realtà la dettagliata presentazione del complesso la articoleremo attraverso i prossimi tre articoli. Se il “pranzo” sarà di tre portate, può servire ai nostri lettori un antipasto misto con Giardiniera di ristorante, SPA ed Art-Hotel con eventuali ingredienti segreti sott’olio od in acquerello?
R: Certamente, e queste sono le “ricette”. La cucina presenta a tavola la genuinità: i frutti della terra e i prodotti locali tipici. Nella dimora regna sovrana la quiete e chi ha curiosità può avventurarsi in molte diverse esplorazioni dei mondi della natura e della cultura, sia all’interno dell’art-hotel, sia andando alla scoperta dei molti tesori che in Monferrato sono custoditi come in uno scrigno.
D: Se dovesse invitare i nostri lettori a raggiungerla, cosa direbbe loro?
R: Non esitare ad esprimere le proprie aspettative ed esigenze e permettermi di consigliare come sfruttare al meglio servizi e spazi dell’albergo. Soprattutto per l’assegnazione delle stanze: ognuna infatti è diversa, in grandezza, struttura e arredi, e con un’identità che il giusto “abbinamento” rende l’ambiente in cui ciascuna persona, coppia o famiglia trascorre il proprio soggiorno in perfetta armonia.
D: Dietro ogni grande imprenditore od imprenditrice c’è la fortuna di avere una valida squadra. Ci può presentare la sua?
R: Il ristorante è autonomo, gestito dallo chef Marco Casalini. La cura del verde, in giardino e nei terreni coltivati e a bosco, è invece opera mia e, soprattutto, di mio marito, da molti anni coadiuvati dal signor Firmino. Per la manutenzione di stabile e impianti mi affido a tecnici di fiducia e il personale all’assistenza della clientela è un team di persone di completa affidabilità, soprattutto la signora Lumi, che mi sostituisce quando non sono a Solonghello e che, avendo seguito ogni momento della costruzione di Locanda dell’Arte, è il suo “angelo custode”.D: Signora Maria, l’appuntamento con i tre articoli che seguiranno è per i prossimi giorni. Vogliamo congedarci dai nostri lettori dando un calendario di opportunità per vivere Locanda dell’arte da oggi a settembre?
R: Quest’estate a Locanda dell’Arte sono in esposizione una rassegna di fotografie di animali che popolano prati e boschi del Monferrato e una collezione di sculture in legno molto suggestive, inoltre si alterneranno una mostra di acquerelli di un’artista monferrina ed una di dipinti ad olio e sumi-e di un pittore giapponese che vive in Monferrato. Nei fine settimana di giugno gli appassionati di ciclismo possono partecipare alle corse nei paesi vicini e una gara, l’XI prova coppa ACSI Piemonte XC, che si disputa proprio a Solonghello con “base” a Locanda dell’Arte, che è un AlbergaBici FIAB. L’estate in Monferrato è il periodo della “merenda sinoira”, la tradizionale cena contadina che nell’hotel viene servita in giardino e veranda, e la stagione “musicale”, in cui sono in programma rassegne con concerti in castelli, residenze d’epoca e giardini, molti dei quali solitamente chiusi al pubblico. A settembre, in data che il signor Firmino stabilisce quando giudica matura l’uva, ci si riunisce per la vendemmia: tutta la mia famiglia e, con tradizione consolidata, chiunque voglia partecipare, amici e ospiti dell’hotel.Appuntamento con la 2ª parte dell’intervista – Il Ristorante
Il prossimo 8 luglio potrete leggere la continuazione dell’intervista che certamente vi prenderà per la gola. Si parlerà infatti del ristorante “Il Marko” e del suo chef Marco Casalini. La lettura di martedì prossimo è da fare a pancia piena per non soccombere sotto uno zunami di acquolina.
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