Uno studio di Confesercenti mette in evidenza come si stia contraendo vistosamente il commercio con sede fissa mentre si sta sviluppando quello ambulante e quello tramite e-commerce.
Un’analisi di Confesercenti mette in evidenzia come nel 2015 siano cresciute prepotentemente le attività legate al commercio ambulante – 9.700 nuove iscrizioni nel corso dell’anno – quando invece sono stati chiusi molti esercizi commerciali classici, i cosiddetti negozi. Crescono anche le attività supportate dall’e-commerce.
Entrambe le categorie – ambulanti ed e-commerce – hanno la caratteristica di avvicinarsi al cliente. Le bancarelle spesso giungono nel quartiere o nella via dove abitiamo e comunque si rilocalizzano di giorno in giorno per interessare differenti piazze mentre l’e-commerce giunge direttamente nelle nostre case tramite il web.
Gli esercenti risparmiano su costi di gestione e strutture mentre il cliente beneficia in comodità che per il fornitore si converte in guadagno, in vendite gestite laddove si è raggiunto il cliente.
In un’epoca in cui il web fornisce la comodità di un fornitore presente 24 ore su 24, il commercio ambulante è forse la trasposizione nel mondo reale più vicina al concetto di e-commerce.
Un’altra categoria in crescita è quella dei ristoratori, anch’essi sempre più adeguano il loro modello di business ai tempi attuali affiancando alla ristorazione in loco quella da asporto che giunge direttamente nelle abitazioni dei clienti.
Un po’ di tempo fa IBM aveva previsto un ritorno al commercio classico con un parziale abbandono della grande distribuzione grazie a differenti modelli di business che avrebbero migliorato l’esperienza del cliente per quanto concerne l’acquisto. Forse questo modificarsi del commercio è un primo passo per un adeguamento che si definirà nei prossimi anni anche per mezzo di nuove tecnologie e prodotti che potranno affiancare il venditore, il commerciante.
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