In Cina il terzo trimestre 2015 registra un +6,9% che non raggiunge l’obbiettivo del +7% annuo.
La Cina rallenta ma mantiene una crescita che farebbe gola all’Europa. Pechino ha operato manovre importanti sulla riduzione dei tassi di interesse affinché l’economia cinese potesse ricevere aiuti importanti e mantenere la crescita auspicata. Probabilmente visto l’obbiettivo leggermente al di sotto delle previsioni Pechino continuerà ad aiutare l’imprenditoria cinese affinché non vi siano ulteriori flessioni.
La media dei primi tre trimestri dell’anno in corso è del 6.96% e gli economisti non credono che la situazione possa cambiare sostanzialmente nel quarto trimestre.
Non si registrava una crescita così bassa dal lontano 2009 quando anche la Cina accusò i colpi dell’impatto della crisi finanziaria globale. Attualmente il rischio è che si generi disoccupazione ma soprattutto proteste popolari.
Louis Buijs della Oxford Economics così si pronuncia: «La continua pressione al ribasso del mercato immobiliare e delle esportazioni ha provocato il crollo del Prodotto Interno Lordo, ma consumi e infrastrutture sono robusti e hanno impedito una diminuzione più forte.».
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