La rubrica ha saltato l’appuntamento della scorsa settimana, eravamo quindi rimasti all reputazione web, a quanto noi valiamo attraverso le varie realtà di Internet.
Per quanto può sembrare scontato per costruire una propria reputazione web bisogna essere presenti sul web. Negli ultimi 25 anni vi è stata un’evoluzione esponenziale di tutti quegli strumenti in grado di gestire la nostra immagine e la nostra comunicazione sulle pagine web. Quando Internet debuttò le aziende iniziarono ad avere dei siti scritti in HTML, siti statici che potevano essere aggiornati solamente modificando il contenuto del codice stesso. Per aggiungere una pagina bisognava generare un nuovo file e correlarlo al resto del sito affinché vi fosse un collegamento con quanto si era già costruito.
Era l’epoca dei siti “Chi sono, dove sono e cosa facciamo”, questo era l’ “Io” web. Un’estensione del biglietto da visita che permetteva di anticipare informazioni attraverso qualche pagina di testo e qualche immagine. I siti web erano numericamente pochi, crescevano in gran numero e sicuramente in forma esponenziale ma l’Internet di due decenni fa, o poco più, non aveva niente a che vedere con la rete di oggi. I motori di ricerca iniziavano a condurre i nostri clienti sui nostri siti ma certamente erano più efficienti i nostri biglietti da visita sui quali, con orgoglio, scrivevamo quell’indirizzo che iniziava con www.
Arrivarono poi i linguaggi a supporto dell’HTML. Quelli che lo resero dinamico, forse il più blasonato è il PHP. Giunse anche l’offerta di soluzioni per realizzare i nostri “Io” web in formato dinamico per partire da CMS – Content Management System – dedicati a gestire le nostre parole, le nostre news e tutto quanto attraverso il web poteva e doveva giungere ai nostri potenziali clienti.
Iniziò così il periodo in cui molti cominciarono a comunicare attraverso Internet. Non solo, si faceva anche business: si vendeva.
Il libero professionista e l’imprenditore stavano crescendo con Internet e grazie a Internet. Chi vi credette maggiormente da subito oggi si trova avvantaggiato perché nel corso degli anni ha vissuto molti step di crescita professionale che hanno portato l’utente del CMS a capire come difendersi dalla crescita sempre più irrefrenabile della rete.
Oggi Internet ospita una quantità di siti web inimmaginabile. La cosa più interessante è che se da una parte la crescita ha sviluppato la rete dall’altra ha creato delle condizioni di penalizzazione per molti. In altre parole: molti siti web creano una realtà interessante, un mare di siti web annulla la visibilità di questi stessi a meno che non si intervenga per differenziare l’azione attraverso la quale ci si colloca in Internet.
I motori di ricerca, Google in testa, dovrebbero avere il compito di estrapolare, cercando fra i siti, quanto ci interessa e condurci sul web di chi può soddisfare la nostra necessità. Purtroppo la realtà non è questa. La quantità di siti web attivi si sta avvicinando a quota 1 miliardo. Risulta quindi difficile difendere la propria comunicazione e la sua efficacia solo affidandoci alla qualità dei suoi contenuti.
Intervengono in questo caso delle nuove figure professionali. Queste ci possono consigliare come meglio posizionare il nostro “Io” web nell’ambito dei motori di ricerca per aumentare le probabilità di essere estratti fra i primi risultati relativi a una specifica parola chiave.
Tutto questo presuppone che il libero professionista o l’imprenditore voglia trarre grande vantaggio dall’utilizzo di Internet perché altrimenti avrebbe poco senso investire in una realtà tutta da gestire e, come si è visto prima, spesso con l’aiuto di professionisti esterni.
Se escludiamo le imprese che vivono esclusivamente attraverso il web avremo una realtà estremamente popolare oggi: “l’impresa ibrida”.
L’impresa ibrida rappresenta la realtà produttiva che continua il proprio modello di business ma si avvale di strumenti attuali per adeguarlo e renderlo disponibile, anche solo a livello conoscitivo, sul web.
Dal commercio all’artigianato, dall’agricoltura alla PMI per giungere a ogni forma di attività si è realizzata una realtà che continua a gestire il proprio business in maniera classica svecchiandolo però tramite la velocità e l’immediatezza della comunicazione che solo il web può offrire.
Quanto vale comunicare sul web?
Moltissimo se fatto in maniera intelligente. Nulla se fatto relativamente ed esclusivamente al proprio “Io” web che nella maggior parte dei casi non è supportato da potenti campagne pubblicitarie. Queste stesse infatti dovrebbero condurre il surfista di internet in una realtà che non si distingue all’interno di un contenitore dove ve ne sono un altro miliardo.
Ecco che la comunicazione web va gestita attraverso l’ “Io” web, o strumenti dedicati, per poi essere veicolata sui grandi “nastri trasportatori” che sono i Social Network, quelle recenti realtà che gestiscono e fanno confluire incredibili quantitativi di utenti. Giungere con la propria notizia sui Social Network vorrà dire andare a pesca di attenzione, alla ricerca di chi potrà essere interessato a quella nostra notizia e quindi al suo oggetto.
Dobbiamo partire dal nostro “Io” web per trasferirci ovunque sia possibile per poi veder giungere sul nostro stesso “Io” web eventuali, e auspicabili, orde di surfisti.
La prossima settimana vi proporremo l’intervista che ci ha rilasciato il Sig. Bernuzzo di Informatica Biella che ha vissuto ogni tipo di trasformazione possibile dagli anni ’70 a oggi, e che quindi sarà in grado di proporci interessanti riflessioni su quanto poteva essere meglio gestito attraverso il progresso anche in ambito commerciale dove le strategie hanno subito il fascino di Internet, delle vendite online e di una grande distribuzione che si sarebbe manifestata sotto differenti aspetti e di cui parleremo prossimamente.
In conclusione bisogna tener presente che Internet rende solamente in virtù di quanto noi siamo in grado di investire. Può essere un investimento non espresso in denaro ma semplicemente in energie lavorative ma è pur sempre un impegno e un costo. Saper ottimizzare le nostre azioni all’interno dei giusti contesti porterà a grandi risultati.
Non investite su soluzioni pre pachettizzate, la vostra attività ha una individualità che deve essere messa in risalto attraverso specifiche soluzioni web completate da una grafica personalizzata e non piegata al contemporaneo minimalismo che porta a semplificare tutto pur di rendere ogni realtà gestibile, per esempio, in modalità responsive.
Cambiare il logo dell’azienda, cancellare dieci anni di immagine coordinata solo per poter sposare un tema grafico responsive è una follia spesso proposta da chi realizza siti web ma, cosa peggiore, spesso accettata dai titolari di impresa. Prima dell’ “Io” web esiste la nostra identità di professionisti o imprenditori che è nata e cresciuta sotto un logo che potrà evolvere ma non rinunciare ai tratti originali che videro la nascita di quel simbolo che per anni ci ha distinto.
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