Quanto durerà non si sa però i risultati ci sono. Pechino ha saputo restituire il sorriso alla Cina, all’oriente tutto e anche all’occidente.
È molto probabile che il periodo abbia portato a pensare che era meglio divertirci sulle montagne russe in agosto anziché in autunno. Sta di fatto che dopo il sali e scendi turbolenti delle borse asiatiche relativi ai timori di una recessione cinese sia giunta un’azione forte da Pechino che ha restituito il sorriso all’oriente.
Pechino taglia i tassi di interesse e le borse reagiscono in maniera positiva. La banca centrale è intenzionata a frenare il rischio recessione e le misure prese generano ottimismo sui mercati tanto da riportare i valori delle varie borse a segni positivi. Milano ha infatti reagito con un +5,8% mentre il Dow Jones a Wall Street segnava ancora un -1,9% mentre il Nasdaq segnava un -0,44%.
In oriente la borsa di Shanghai sale del 3,11% mentre l’altra piazza d’affari cinese Shenzhen ha registrato un +1,6%. Anche Tokyo è positiva con un +3,20%.
In Europa, oltre a Milano, si è registrato un forte ottimismo con Londra che regista un +3,09%, Francoforte +4,97%, Parigi +4,14% e anche la debole Atene segna un +9,3%.
La Cina si trova certamente difronte a un paradosso socio economico difficilmente spiegabile ma di necessaria soluzione. Negli ultimi anni ha guardato e ha adottato un modello economico occidentale mentre permangono retaggi politici e culturali legati a una gestione più statale come volevano i precedenti regimi. La Cina dovrà quindi decidere su quale base dimostrare la propria coerenza affinché due modelli completamente antitetici convergano in un terso frutto di una mediazione culturale ed economica.
L’ingente demografia della Cina non può concedere errori. Se questi vi saranno risulteranno letali sia per l’economia interna sia per l’economia mondiale.
Auguriamoci stabilità e nervi saldi. Come anche che l’imprenditoria occidentale sappia comprendere questo momento “cinese” per adeguarsi e trasformare le paure in opportunità di investimento sicuramente riviste rispetto ai modelli attuati sino a oggi.
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