Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) avverte che l’Italia potrà subire le conseguenze della situazione greca.
Secondo il FMI, le ripercussioni della crisi greca sull’Italia non saranno tanto dovute all’esposizione finanziaria del nostro paese nei confronti della Grecia, poiché l’esposizione diretta è limitata, così come sono limitati i rischi di contagio a breve termine.
Il problema semmai è la fiducia dei mercati che rischia di venire meno. In Italia, secondo il Fondo monetario internazionale, la ripresa economica è ancora fragile e la performance economica del nostro paese è la più debole dell’area Euro dalla crisi.
L’alto debito pubblico rimane un importante fattore di vulnerabilità. Le previsioni del FMI sono un debito pubblico al 133 % nel 2015 e una lieve diminuzione al 132 % nel 2016. Ma secondo l’istituzione internazionale, un debito pubblico sopra 130 % è un importante fattore di vulnerabilità.
Per quanto riguarda il PIL, le stime del Fondo per il nostro paese sono un aumento del PIL dello 0,7 % nel 2015 e del 1,2 % nel 2016. Quanto alla disoccupazione, dovrebbe scendere dal 12,5 % nel 2015 al 12,2 % nel 2016.
Il FMI apprezza le riforme economiche e politiche del governo italiano e lo incoraggia a continuare nella direzione di riforme più ambiziose per rilanciare la crescita, in questa fase che apre nuove opportunità di crescita per il nostro paese.
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