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Big data e decision making

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Anche oggi vi parlo di big data e in particolare della loro importanza per il decision making.

L’arte di essere saggi è l’arte di sapere di cosa tenere conto. (William James)

Sto leggendo un libro di Steve Lohr, Data-ism, in cui l’autore parla della rivoluzione dei big data e della loro importanza nella presa di decisioni da parte delle aziende. Molte delle idee che sviluppo qui vengono dal libro, e mi è parso utile condividerle, perché rispondono a molti interrogativi che mi facevo sui big data. Penso che anche altri possono avere le stesse domande. Ecco qui in sintesi la riflessione che si può fare sui big data al giorno d’oggi.

I big data aiutano le aziende nel prendere le decisioni giuste avendo a disposizione delle informazioni rilevanti. Ovviamente ogni decisione parte da una domanda, da un’esigenza, da un obiettivo che si vuole raggiungere. Perciò il risultato che si ottiene dipende molto dalla domanda, dall’esigenza, dall’obiettivo che ci siamo posti all’inizio.

I big data stanno producendo un’ondata di innovazione che va a incrementare l’efficienza dei processi aziendali. Quello che fino a poco tempo fa era appannaggio esclusivo delle grandi aziende ora diventa accessibile anche a piccole e medie imprese. In fondo, l’approccio di chi si occupa di big data è creare una piattaforma per aiutare le decisioni delle aziende.

L’utilità di questo approccio è darci la possibilità di riformulare il modo in cui vediamo il mondo, dare un senso a quantità enormi di dati o a dati che apparentemente sono poco correlati, misurare e vedere le cose come non siamo ancora mai stati in grado di fare. Questa rivoluzione del business può provocare una nuova crescita economica su nuove basi.

Una frase celebre che è stata attribuita a William Edwards Deming è la seguente:

Non si può gestire ciò che non si può misurare.

Però, è anche vero che, come disse Albert Einstein:

Non tutto ciò che può essere misurato conta, e non tutto ciò che conta può essere misurato.

In questa apparente contraddizione si cela il vero problema dei big data, che hanno un approccio del tipo: gestire misurando, cioè gestire il business attraverso la misura dei dati che sono rilevanti per il business.

Internet è già molto avanti in questo processo, basti pensare alla ricerca personalizzata e alla pubblicità mirata. Inoltre queste tecniche si usano anche in ambiti molto diversi tra loro come la medicina, l’energia e l’agricoltura.

In fondo, nella scienza dei big data, si tratta di rendere visibile l’invisibile, in modo da poter prendere decisioni migliori e avere delle informazioni rilevanti per poter prendere le decisioni. Senza dimenticare che tutto inizia da una domanda, e che questa domanda, per il momento, dobbiamo ancora farcela noi.

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About Author

Sono un consulente web e blogger. Appassionato di informatica e web sin dalla giovane età, sono esperto di web marketing e ho conseguito un Master in Studi Europei al Collegio d’Europa di Natolin in Polonia. Ho esperienza in ambito assicurativo e mi interessano il marketing, le tecniche di vendita e il business coaching. Il mio lavoro mi ha portato ad approfondire l’uso delle tecnologie informatiche destinate al settore alberghiero e all’organizzazione del lavoro. Penso che lo sviluppo parta dall’innovazione, dalla motivazione, dalla costanza nel perseguire i propri obiettivi e dalla creatività.

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