Se tutto è immagine, l’immagine aziendale è come un fiume in piena, con l’acqua che s’infiltra in ogni dove. Fattene una ragione. Rimbocca le maniche e solleva il bordo dei pantaloni. Poi raccoglierai i frutti del tuo lavoro.
Se tutto è immagine… quante implicazioni ha la mia immagine?
Se tutto è immagine le implicazioni sono infinite e avere cura della propria immagine richiede un periodo di approfondita analisi, di adeguamento, di pazienza e poi diventa tutto piuttosto automatico. Come una lampadina che si accende al tuo passaggio. Senza dover più impazzire. La cura dell’immagine all’inizio richiede uno sforzo importante per chi non l’ha coltivata sin dall’inizio, ma poi diventa un’attenzione naturale, che non richiede più di rallentare il passo per sistemare il dettaglio.
In ogni caso – se tutto è immagine – l’immagine aziendale è come un fiume in piena, con l’acqua che s’infiltra in ogni dove. Fattene una ragione. Rimbocca le maniche e solleva il bordo dei pantaloni. Poi raccoglierai i frutti del tuo cambiamento.
Da dove si inizia? Iniziamo dal mattino, da quando ci svegliamo e percorriamo una normale giornata lavorativa e vediamo quante volte incontriamo qualcosa che ha a che fare con la nostra immagine aziendale e a cui dovremmo mettere mano affinché sia coerente e coesa, quindi riconoscibile:
- ore 6.00 scendo dal letto e mi preparo per iniziare la giornata (attenzione al look! sei tu l’azienda! in base al tipo di azienda, alla filosofia aziendale, al tuo ruolo e al contesto sei più o meno libero di vestirti e pettinarti come vuoi)
- ore 7.00 parcheggio l’auto davanti alla mia azienda (come prima: attenzione all’auto. Se hai chiesto la cassa integrazione per altri 6 mesi magari il Porsche puoi lasciarlo a casa… o no?)
- guarda il capannone o la sede dei tuoi uffici: cosa dicono di te e della tua azienda? Evitare come la peste: macchie di umidità sui muri, muri scrostati, erba non tagliata, aiole non curate, piante secche o morte, foglie dappertutto, buche sul piazzale, rattoppi vistosi a qualsiasi cosa, insegne sbiadite ecc.
- guarda bene l’insegna e i campanelli: tutto a posto? Allora possiamo entrare: reception, quadri, piante, fiori, arredi, sedie, sale riunioni… tutto pulito? tutto intero? non dico tutto nuovo, ma nemmeno degli anni Cinquanta spero… Buttare via tutto quello che è o anche solo sembra dimesso, poco curato, vecchio e ammuffito. Potrai ben sostituire quella seggiola che pende tutta da un lato, la pianta marcia e i pensili che non starebbero bene nemmeno nascosti in una vecchia cantina. Se non puoi fare tutto subito inizia da qualche cosa. E soprattutto tieni lavati i vetri… anche fuori (passata la moda degli edifici a specchio sembra che in molti casi nessuno li voglia lavare…).
- ore 8.00 arrivano dipendenti e collaboratori: che siano in ufficio o in produzione almeno devono essere puliti. Non è che perché lavori in fonderia hai il permesso di stare tutti i santi giorni ricoperto di olio. Ai clienti non piace. Con i dovuti modi dovrai aiutare tutti a capire che igiene, ordine e cura nell’abbigliamento – anche della tuta da lavoro – sono indice di accuratezza e predispongono positivamente il cliente che visita la fabbrica. Lo aiutano a essere ben disposto. Sostengono il suo buon umore… o quantomeno non ne aggravano l’aggressività. A chi fa piacere visitare un luogo sporco dove le persone sono malvestite, con i capelli in piedi e magari puzzano? A nessuno.
- ore 9.00 email, posta, ordini, fatture… tutti i documenti sono in linea con l’immagine aziendale?
- ore 10.00 pausa caffè. Un chiacchiericcio è tollerabile. Discussioni no. Chiamarsi da un ufficio a un altro urlando “Chi beve un caffé???” nemmeno. Esistono i telefoni.
Sono stanca. Devo continuare davvero per tutto il giorno? Sì. Ogni angolo di ogni stanza è immagine. Ogni persona e ogni atteggiamento è immagine. La scelta di un arredo, di un colore, di un titolo per un convegno, di un nome per un prodotto, di un’auto per la rete vendita, di una sede per una convention…
Se tutto è in linea con l’immagine aziendale ne comunica i valori rendendola immediatamente riconoscibile dai suoi clienti e destando la curiosità di nuovi potenziali clienti. Se troppe cose non collimano… in alcuni casi può non creare danni, ma nemmeno aiutare lo sviluppo del business e la crescita aziendale.
Dott.ssa Chiara Gandolfi
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