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Imprenditoria: le leggi che mancano e il futuro che poggia sul passato

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Nella linea editoriale di ImprendiNews c’è la volontà ferrea di non fare politica. Questo non significa che non possano giungere dalle imprese e dai liberi professionisti suggerimenti legislativi volti a colmare importanti lacune o indicare come correggere leggi ben poco vicine ala realtà dei fatti.
Ognuno di voi potrà proporre quanto riterrà utile ed opportuno, approfittate di un megafono che per la prima volta è nelle vostre mani!

ImprendiNews non farà mai politica e non darà mai spazio alla politica se non quando un’eventuale figura appartenente a questo mondo non sarà chiamata ad esprimersi sui temi che la testata con i propri lettori proporrà.

ImprendiNews è nato non solo per dare notizie di redazione ma soprattutto per dare voce a quel mondo che crea lavoro a costo di giocarsi la casa in cui vive. L’imprenditore italiano è la vera e unica locomotiva del benessere italiano.

Chi lavora in proprio non è migliore dei propri dipendenti, resta il fatto che sempre vi sarà chi dipenderà da chi offre lavoro e sempre le imprese opereranno in dipendenza ai propri dipendenti in un rapporto che deve finire di essere conflittuale solo per sventolare antiche bandiere oggi prive di significato e di ideali.

La cultura della coesione e della complicità fra datore di lavoro e dipendente sarà la vera ricchezza del paese.

Forse a molti sfugge che il datore di lavoro è un lavoratore e che quindi sarebbe ora di finirla con bischerate distintive volte ad alimentare solo lotte di classe che non appartengono più, o non dovrebbero più appartenere, all’epoca attuale.

L’Italia oggi ha bisogno del valore di tutti!

Vi sono lavoratori dipendenti con carriere lunghe e di grande valore tanto da poter essere capaci capitani d’impresa se solo potessero agire ad alto livello. Accanto a valorosi imprenditori o liberi professionisti vi sono anche i “furbetti” che anziché fare impresa fanno finanza con il solo scopo di creare grossi utili nel più breve tempo possibile senza guardare alla durevolezza di un progetto che dovrebbe giungere alle generazioni future e non spegnersi perché consumato dal solo scopo di fare immediata liquidità.

Poi non sempre si riflette sul fatto che anche il lavoratore dipendente è un datore di lavoro che mantiene la “macchina statale” e che quindi dovrebbe sentirsi azionista dell’impresa Italia.

Partendo dall’incontrastabile presupposto che la “macchina statale” è finanziata da tutti gli italiani si ritorna ad un unico punto di partenza: la vera locomotiva del benessere in Italia è il mondo di chi con coraggio fa impresa!

I liberi professionisti e gli imprenditori tutti hanno quindi il diritto di esigere normative atte a generare benessere d’impresa in forma anche equa rispetto ad un territorio nazionale che spesso non è trattato in forma paritetica da leggi e servizi erogati.

Non aspettatevi che dal mondo della politica giungano idee o soluzioni, sperate piuttosto di essere ascoltati perché il sapere è nelle mani di chi vive sulla propria pelle il problema.

Molti anni fa l’Onorevole Sgarbi ricordò una realtà oggettiva che mi colpì molto: i primi parlamenti dell’Italia unita furono gestiti non da politici di carriera bensì da medici, imprenditori, commercianti, letterati e comunque figure che avevano coltivato sui terreni specifici il loro valore.

Se non ci accontentiamo di sopravvivere ma vogliamo vivere sarà bene credere in chi ha dimostrato non di saper parlare bensì di saper creare!

Se vogliano che i lavoratori – datori di lavoro & dipendenti – quindi tutti quanti noi si abbia un futuro roseo quantomeno per vivere in serenità dovremo capire che il conseguimento di questo diritto dev’essere un’azione congiunta.
In alternativa ci sveglieremo un giorno per andare al funerale di quell’attuale benessere che, bene o mele, ci è comunque stato creato da chi ricostruì l’Italia nel dopoguerra.

Questo editoriale è scritto da un pazzo, o così lo vede il mondo, da un Disabile al 100% che dall’età di 23 anni fa impresa per passione e per l’amore di “fare” e che vive la lucida follia della speranza che si smetta di affermare che nulla cambierà ma che piuttosto si faccia ciò che è utile fare e che ognuno ricopra il proprio ruolo smettendo di voler essere ciò che non è …

Io non valgo più di qualunque altro ma se io posso fare tanto con i miei limiti oggettivi, voi potete certamente fare di più … Pretendetelo da voi stessi per il bene attuale e futuro!

Alla fine siamo sempre noi a determinare le scelte, tanto vale essere propositivi.

Comunicate il vostro sapere, questo sarà il punto di partenza

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About Author

Sono nato il 25 febbraio del 1963 ed a 23 anni ho coronato il mio primo sogno d'impresa: un'attività commerciale che durò per circa vent'anni. Dopo un periodo sabbatico fondai nel 2009 Ideas & Business S.r.l. che iniziò la sua opera come incubator di progetti. Nel 2013 pensai di concretizzare un sogno editoriale: realizzare un network di testate online. ImprendiNews.com è la prima testata attiva dal 1º maggio 2014. Altre già pensate e realizzate prenderanno vita pubblica nei prossimi mesi. Per ora scrivo per passione come per passione ho sempre lavorato per giungere alla meta.

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