Ecco alcuni consigli per i giovani che intendono sviluppare il proprio business e per quelli che devono decidere un percorso formativo.
Spesso i telegiornali parlano di crisi, di disoccupazione giovanile, ecc. Uno dei temi preferiti dei giornalisti dei TG sono i giovani iperlaureati che non trovano lavoro. La morale della storia è sempre la stessa: «Studia, studia, tanto il lavoro non lo trovi lo stesso». Che sia quindi inutile formarsi al giorno d’oggi? Che sia inutile investire in conoscenza, know-how, esperienze lavorative spesso sottopagate ma certamente formative?
In realtà si tratta di un falso problema. Il problema spesso non è che siamo troppo formati. Il problema è che lo studio è una cosa, il mondo del lavoro spesso è un’altra. Uno si dice: «Ma come, ho studiato fino ad oggi e so un sacco di cose, ma non trovo lavoro, oppure non mi pagano niente». Ora se vuoi cambiare le cose devi pure partire da un umile e semplice passo: scegliere cosa vuoi fare da grande.
Nella scelta del percorso formativo è importante tenere conto di due fattori:
- Ciò che mi piace
- Ciò che mi dà un lavoro e mi fa guadagnare
Può darsi che ciò che avete scelto vi dà buone prospettive di lavoro e di guadagno, e allora siete a posto. Può darsi che avete scelto un percorso di studi che tutti sconsigliano perché ha pochi sbocchi lavorativi. Ma se siete bravi, se investite energia e tempo nella qualità, quello che avete imparato vi può sempre tornare utile: forse siete diventati uno dei migliori nel vostro campo e così vi create la carriera che desiderate. Oppure trovate un altro tipo di lavoro in cui poter sviluppare le abilità che avete e le competenze che avete imparato.
L’importante quindi è:
- Avere perseveranza e crederci
- Diventare i più esperti nel nostro campo
- Avere obiettivi precisi e aggiornati periodicamente
Vorrei raccontarvi una mia esperienza: ho preso l’abitudine di pianificare i miei obiettivi ogni giorno. Ogni tanto aggiorno la lista degli obiettivi per i prossimi mesi e per i prossimi anni. Ebbene, degli obiettivi che mi ero posto ad aprile, ne ho raggiunti più del 50%. Degli obiettivi che mi sono fissato a giugno e che erano anche più ambiziosi di quelli di aprile, sembra che si stiano realizzando tutti!
Quello che conta è quindi la perseveranza nel porsi obiettivi anche ambiziosi e nel crederci, il linguaggio positivo che usiamo per pianificare gli obiettivi, il lavoro assiduo per realizzare gli obiettivi entro le scadenze e spesso un pizzico di creatività e l’idea giusta che ci fa prendere una scorciatoia verso il successo.
Se avete un talento, una passione, un progetto di business, non lasciatevi scoraggiare da tutti quelli (e sono tanti!) che dicono: «Sì, ma c’è la crisi!». Lottate per il vostro sogno, credeteci e pianificatene la realizzazione: prima o poi imparerete ad avere successo.
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