Genio e creatività non appartengono ancora a macchine, computer o robot. La “Mens” è ancora il laboratorio delle idee, l’ambiente dove ingranaggi, bielle, caldaie, presse e stantuffi neurali producono un distillato unico: il pensiero.
È proprio il pensiero che ci porta a discernere fra questo e quello, fra bello e brutto. Se nel primo caso possiamo dividerci perché abbiamo opinioni differenti quando si parla di bello – la bellezza oggettiva – tutti sono concordi e preferiscono al brutto ciò che è bello.
Si dice che le cose belle piacciano anche ai cechi. È vero. Il bello si vede, però si tocca anche. Il bello è spesso associato al senso del piacere, al tatto e a un’infinità di fattori. Io che sono Disabile dalla nascita e non posso scrivere di mio pugno ho ricevuto per ben due volte in regalo da chi mi conosceva bene due penne “di classe”, di quelle che si notano in un taschino … Perché il bello piace anche se inaccessibile.
Ebbene, giovedì scorso ho conosciuto il Signor Claudio Servetti che mi ha presentato la sua attività e quel prodotto che la ispirò: il taccuino. Sono rimasto affascinato dalla qualità, dall’idea e dal design. Con Silvia Calligaris il Signor Claudio giunse a ciò che oggi è noto come 13sedicesimi: il taccuino e non solo.
In un prodotto attuale che utilizza soluzioni altamente tecnologiche per le personalizzazioni vi è tutta l’arte di un tempo quando la manualità firmava il manufatto e lo rendeva unico anche se di serie. Quell’oggetto dove vengono ancora oggi temporaneamente archiviate le nostre idee in forma di backup cartaceo è stato reinventato per dare un’esperienza organizzativa alle idee tale da rendere necessari differenti tipi di carta e pagina. Per giungere al legno che conferisce alle copertine un “lusso” unico però alla portata di tutti.
L’idea si fa ancor più vincente quando il suo risultato può essere di tutti. Henry Ford sosteneva che non vi è vero progresso se questo non è di tutti. Due persone – Claudio e Silvia – che si conoscevano già hanno discusso di un’idea e hanno concepito tecnica, stile e design per tutti in un taccuino che sopravvive all’era del digitale perché profuma di materiali vivi: legno e carta.
Ora vi propongo il comunicato stampa che venne redatto in occasione del Festival dei due mondi di Spoleto e che descrive molto bene tutto ciò che è oggi l’arte di 13sedicesimi.
Comunicato stampa
13sedicesimi, prendete nota.
Il design come risposta a esigenze concrete. Con un tocco di bellezza. Da Torino, il taccuino che inventa un nuovo modo di prendere appunti. Taccuini come non si facevano una volta.
Made in Italy, made in Turin
Come tante novità, anche 13sedicesimi nasce a Torino, città con l’attitudine a creare movimenti e arti. Qui nascono il concetto stesso di Italia, il cinema, la moda, l’arte di trasformazione del cioccolato, il Salone del libro e, prima ancora, l’arte tipografica, con preziosi volumi stampati già nel xv secolo. Non c’è da stupirsi se un prodotto che unisce design e solida utilità quotidiana abbia origine proprio qui.
Designed by
A Torino nasce anche Silvia Caligaris, la designer di 13sedicesimi. Silvia comincia giovanissima a lavorare a bottega, apprendendo l’abc del packaging. Poiché ha una mente creativa, presto diventa grafica, poi art director in un’agenzia internazionale, poi direttrice creativa in un’altra, un po’ più piccola ma sua. Infine, il desiderio di esprimersi in totale libertà e indipendenza, la spinge a dare una nuova svolta alla sua vita e a divertirsi con quello che ha sempre amato: il design.
Anche Claudio Servetti nasce a Torino. Lavora nel settore delle tecnologie digitali di stampa, ma conquistare e fidelizzare nuovi clienti non gli basta. Dopo aver visitato centinaia di aziende, aver assistito a successi e insuccessi imprenditoriali di altri, vuole creare qualcosa di nuovo, di suo, con il quale affrontare la sfida del mercato. Una mezza idea per un taccuino innovativo ce l’ha; occorre qualcuno che ci creda, che lo aiuti a definirla e svilupparla. Conosce Silvia e la contatta.
Il prodotto che nasce da esigenze
Claudio sa che Silvia è brava e stimata. Quello che non sa è che ha trascorso anni in riunioni creative o in presentazioni presso i clienti, prendendo appunti su block notes che autoproduceva rilegando i fogli bianchi (a volte anche quelli utilizzati da un lato) con la spirale metallica e dotandoli di copertina rigida. È come se il designer avesse già ricevuto, studiato e assimilato i risultati di ricerche di marketing, studi ergonomici, focus group e test di prodotto.
E così, il progetto evita la spirale, che rende difficoltosa la scrittura, non prende in considerazione il dorso rilegato perché non consente un’apertura agevole e scarta i punti metallici, che hanno l’inconveniente di non essere particolarmente belli e possono contenere solo poche pagine. Nasce così l’idea di eliminare i problemi eliminando il dorso. I sedicesimi sono rilegati a filo.
La copertina rigida è un must perché sia comodo scrivere anche se non c’è un tavolo.
Dalla forma ai contenuti
Il problema degli appunti è che nascono in momenti, circostanze e luoghi diversi e non sono facilmente organizzabili e quindi ritrovabili. Da questa esigenza, ha origine l’idea di un indice che rimandi a pagine numerate: da pag. 10 il progetto con quel cliente, dalla 30 gli appunti per un altro, dalla 60 un po’ di riflessioni, come su un diario, da pag. 90, perché no, spazio per ricette e piantine, per immaginare una nuova disposizione dei mobili di casa. Per questo le pagine sono alternate: a righe per gli appunti veri e propri, e bianche per tutte le volte in cui serve fare uno schizzo, tentare uno schema, immaginare un’impaginazione.
Nasce 13sedicesimi
13sedicesimi vede la luce nella seconda metà del 2013 e incontra immediatamente il favore del pubblico, tanto che la prima produzione finisce esaurita ancor prima di Natale.
Perché tanto successo?
I motivi sono diversi. Intanto mancava un prodotto cartaceo per appunti nel quale ogni dettaglio rispondesse ad uno scopo pratico e quindi soddisfacesse il concetto anglosassone di design, che attiene alla funzionalità, al comfort e all’ergonomia.
13sedicesimi è però anche design inteso “all’italiana”, ovvero un concentrato di estetica e stile, in grado di accendere emozioni. Da questo punto di vista, 13sedicesimi si presenta con le carte in regola: sobrio, equilibrato, minimalista, è un prodotto di carta e cartoncino, l’opposto di un oggetto ad alta tecnologia ed è quindi perfetto per bilanciare gli eccessi di tecnologia e connettività che caratterizzano il periodo attuale.
La personalizzazione
Una grande parte del successo di 13sedicesimi deriva dalla possibilità di personalizzare la copertina. La personalizzazione più comune consiste nell’incidere il nome del proprietario o il logo dell’azienda, il che ne fa il regalo perfetto per Natale e anniversari, tanto più che è possibile ordinare anche un singolo pezzo personalizzato ad un prezzo più che ragionevole. Ma si può fare ben altro. La personalizzazione è libera. Ci sono 336 centimetri quadrati a disposizione in ogni copertina, una superficie sulla quale incidere parole, grafiche, disegni o riprodurre opere d’arte in tiratura limitata o in un unico pezzo.
La linea
13sedicesimi mutua il nome dai taccuini, che sono composti, appunto, da 13 blocchetti da 16 fogli ciascuno, nel formato 16×21,7 cm. Stessa struttura, ma formato più piccolo (11×15 cm) per i taccuini pocket. Ancora struttura a 13sedicesimi per l’agenda 16×21,7, che unisce alle pagine di planning settimanale, 87 pagine di pagine per appunti, alternate, bianche e a righe.
Ultimi nati, i quaderni. Nascono in formato pocket e si presentano con 80 pagine tutte bianche, da riempire con ogni genere di scrittura alfanumerica e da tenere sempre con sé, come oggetto di culto.
13sedicesimi e la comunicazione
13sedicesimi comunica volentieri con tutti e con tutto. In particolare, trattandosi di un prodotto di design, dialoga molto bene con l’arte in tutti i suoi aspetti. Nasce così l’idea di partecipare al Festival dei due Mondi di Spoleto dove il design, la bellezza e la poesia dei piccoli e tattili taccuini pocket si sposano perfettamente con lo spirito della Manifestazione. 13sedicesimi non si limita a presenziare, ma entra nel cuore del Festival, con due tipi di taccuini: quelli personalizzati con l’incisione dei “manifesti d’autore” che saranno posti in vendita nelle aree specializzate e quelli che saranno invece omaggiati agli ospiti, naturalmente personalizzati con il loro nome.
Immagini e ulteriori informazioni su 13sedicesimi.com
Silvia Caligaris & Claudio Servetti
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