L’amore per gli animali ed una coltivata professionalità ha portato il Sig. Paolo ad essere ciò che è oggi. Con parole semplici ci spiega l’attività del Dog Sitter e di come si deve essere compagni di un cane.
L’11 giugno vi anticipavamo con questo articolo “Paolo Roggero: Super Dog Sitter” l’intervista di oggi alla quale vi lasciamo subito per scoprire molte cose interessanti.
D: Ci siamo conosciuti per caso grazie all’invito di un “Mi piace” sulla sua pagina Facebook e mi ha subito incuriosito. Iniziamo quindi dalle origini di un successo professionale. Cosa l’ha spinta a diventare un Dog Sitter? Passione ed amore per i cani o semplice lavoro poi tramutatosi nella prima ipotesi?
R: Una profonda passione e amore per gli animali che sono riuscito a trasformare in una professione. Poi ho iniziato a frequentare dei Corsi di formazione che mi hanno permesso di capire meglio il mondo animale.
D: Quanti anni ha il Dog Sitter più famoso d’Italia e da quanto esercita?
R: Ho 44 anni e mi occupo di dog sitting da circa dieci anni.
D: La sua professione si sviluppa a domicilio del cliente, a casa sua od anche presso un suo centro?
R: Varia in base alle esigenze degli animali e dei loro compagni umani. Mi occupo di portarli in aree verdi dove divento propositore di attività ludiche ed educative per fare acquisire al cane competenze relazionali e sociali e per arricchire di esperienze la vita dell’animale. Se il detentore si deve allontanare anche la notte e per più giorni, allora ospito il cane presso la mia abitazione.
D: Qual’è il rapporto empatico che richiede l’attività del Dog Sitter e quante ore al giorno mediamente si condividono con il cane od i cani?
R: Il rapporto di empatia e sintonia con l’animale è alla base di questa attività. Bisogna imparare a rinunciare a sé stessi quando si presta un servizio di cura a degli esseri viventi che dipendono da noi. Di solito sto con i cani per circa dieci ore al giorno.
D: Nel caso di un nuovo rapporto, come ci si fa accettare dal cane? Quali sono i segreti per farsi benvolere?
R: Per un operatore cinofilo è indispensabile assumere una postura “morbida” che sia rassicurante per il cane e permettergli di conoscerci gradualmente, annusandoci ed avvicinandosi di sua iniziativa, tutto questo in presenza del suo compagno umano.
D: Immagino che ogni rapporto abbia la sua originalità. Tuttavia quali sono i principali elementi comuni?
R: I cani sono animali sociali, amano il gruppo e vanno stimolati in tal senso. Ogni attività legata al gioco e alla socializzazione è un buon modo per interagire.
D: Esistono specie, razze canine, più propense a farsi accudire o tutto dimora nelle mani, nella mente e nel cuore del Dog Sitter?
R: I cani non sono tutti uguali, anche se hanno linee comuni. Esistono le motivazioni di razza e il dog sitter ne deve tener conto.
D: Ci racconta un’esperienza, un aneddoto, particolarmente significativo che ricorda come “il” suo successo?
R: Un esempio significativo è stato l’approccio con un cane di razza fantasia e di grossa taglia, vissuto isolato in un cascinale e legato alla catena che non si faceva avvicinare. Ma il mio tono di voce e la postura rilassata hanno comunicato al cane le mie buone intenzioni, permettendo di rassicurarlo e di interagire con lui.
D: Quale rapporto ha con i “genitori” (padroni) dei suoi amici a quattro zampe?
R: Un buon educatore cinofilo deve essere in armonia con la propria specie. Il buon rapporto con gli animali non può prescindere dal buon rapporto con gli esseri umani.
D: Come si giunge al successo che lei ha ottenuto?
R: Credendo nei propri sogni e andando incontro al mondo umano ed animale con umiltà.
D: Che consiglio si sentirebbe di offrire ai giovani che volessero intraprendere la sua professione?
R: Di investire molto in formazione perché la sola passione non basta.
D: Paolo Roggero a parte, il suo mestiere e più “maschile” o “femminile”?
R: Questo è un mestiere adatto a tutte le persone predisposte, senza distinzione di genere.
D: Come si svolge la sua giornata? È lei che raggiunge i suoi clienti o viceversa?
R: La mia giornata inizia equipaggiandomi di buon umore e raggiungendo i quattro zampe presso l’abitazione dei clienti.
D: Quanto c’è di vero dietro alle immagini che la cinematografia ci propone con il Dog Sitter al seguito di molti cani che lo obbligano a correre tenendoli per il guinzaglio?
R: Si tratta di uno stereotipo perché, per la conduzione nel contesto urbano, è consigliato non raggruppare troppi cani tutti insieme al guinzaglio.
D: Dica ciò che preferisce, concluda questa sua intervista con un messaggio per i nostri lettori. Cosa vuole comunicare loro?
R: Accogliere un cane nella propria vita è un grande gesto d’amore. Ma bisogna rispettare le caratteristiche dell’animale evitando di antropomorfizzarlo cioè di considerarlo come un essere umano o peggio, come un giocattolo. È utile informarsi dai professionisti del settore per imparare a conoscere le sue caratteristiche, le sue esigenze e gli impegni a cui si va incontro.
In conclusione
Vi lasciamo ora ai link che vi permetteranno di raggiungere il sito web di Paolo Roggero Dogsittertorino.it, il suo canale YouTube e la pagina Facebook – Dog Sitter Story.
Grazie Sig. Paolo.
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